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Sicilia Riformista: Arresti a Catania, risultato del degrado della politica siciliana

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Quello che accade in queste ore, è stato solo questione di tempo. Lo scandalo che ha colpito la rete di interessi e voti di scambio costituisce il risultato di una politica malata, che ha causato un danno dietro l'altro nei confronti dei siciliani. Sicilia Riformista, in una dichiarazione del suo presidente, Carmelo Finocchiaro, si augura che le indagini in corso si concludano velocemente. Siamo garantisti e fiduciosi nell'operato della Magistratura e attendiamo di conoscere con attenzione tutte le ragioni che hanno portato all'iniziativa giudiziaria. Le vicende di queste ore, con tutti gli annessi e connessi, manifestano un degrado che va rimosso rapidamente per tutelare il popolo siciliano. La classe dirigente, ha di fatto bruciato il sistema della partecipazione democratica dei partiti, trasformando tutto in un groviglio di interessi personali e di gruppo. E' giunto il momento di cambiare. Il popolo siciliano, mostri la volontà di dare uno stop a tutto questo, per ri

NON CHIAMATE PROGRESSISTI I CINQUESTELLE

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 Claudia Mancina  Grande è la confusione sotto il cielo, in questi nostri tempi agitati. Un caso manifesto di confusione è l’uso approssimativo di alcune parole. Per esempio progressismo e progressisti. Dovrebbero essere definizioni politiche; ma sembrano servire più a sfumare che a definire. Si dice progressista pudicamente, per non dire di sinistra, e anche per indicare qualcosa che in fondo è un po’ di sinistra ma non troppo. Pensiamo alla definizione dei 5 stelle come progressisti. Che vorrà mai dire? Certo, sono sensibili alle difficoltà dei più poveri: la volevano addirittura abolire, la povertà! Sono pacifisti, cioè poco sensibili alle ragioni della resistenza ucraina e contrari all’aumento delle spese militari; sono anche equidistanti tra Biden e Trump, in prudente attesa delle elezioni americane. Hanno una concezione dell’intervento statale che si riassume nel superbonus: elargizione a pioggia di denaro pubblico – cioè dei contribuenti – senza guardare dove arriva, foss’anche

La Global Gateway contro la Via della Seta: il Sud torna protagonista?

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 di Amedeo Lepore In questi giorni si è svolto a Napoli un importante convegno della Fondazione Merita, con al centro il tema dell’incontro tra l’Europa e il Mediterraneo, in una prospettiva di valorizzazione del ruolo geoeconomico dell’Italia e del Mezzogiorno a livello internazionale. Un argomento di particolare interesse, finora poco conosciuto e dibattuto, è stato quello di un’iniziativa, come il Global Gateway, avviata a dicembre 2021 allo scopo di ridurre il divario degli investimenti globali che accompagna le transizioni gemelle e di incrementare la connettività dell’Unione Europea, assicurandole una maggiore autonomia strategica nelle relazioni politiche ed economiche con il resto del mondo. Si tratta di un piano mirato a realizzare un potenziamento delle infrastrutture di qualità a favore dei Paesi in via di sviluppo e del vicinato europeo, un rafforzamento della competitività e una messa in sicurezza delle catene di approvvigionamento, con una dotazione di 300 miliardi di eur

La riformetta della giustizia

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 di Roberto Riviello Per quanto europeista e atlantista la leader di Fratelli d’Italia possa sinceramente dichiararsi, resta sempre attivo lo zoccolo duro fondato sulla cultura forcaiola, penitenziaria e illiberale La montagna sembra che stia davvero partorendo un topolino, per quanto riguarda la molto attesta (quantomeno dagli autentici liberali) riforma della Giustizia. Lo ha scritto chiaramente sul Riformista il penalista Gian Domenico Caiazza, noto garantista, spiegando che l’introduzione a campione dei test psico-attitudinali per i magistrati è un pannicello caldo e non servirà praticamente a niente; e che, al massimo, avrebbe avuto qualche senso per i magistrati arrivati già alla piena maturità. Il fatto poi che il ministro Nordio, dopo i gridi di allarme lanciati dal procuratore di Napoli Nicola Grattieri e da altri suoi illustri colleghi, abbia dichiarato che “sarà tutto gestito dal Consiglio superiore della magistratura, quindi non ci sarà alcuna interferenza governativa” non

Autonomie e premierato, qualcosa non quadra

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  di Alessandro Maran   Della possibilità o, secondo i punti di vista, della necessità di riformare alcune parti della nostra Costituzione si parla da decenni; e nel corso di questi decenni, la maggior parte dei tentativi di riforma è naufragata. Ora la coalizione di centrodestra al governo ci riprova. Da quel che si capisce, il centrodestra vuole avanzare sul terreno delle riforme costituzionali procedendo con una logica a pacchetto che tiene insieme tre obiettivi: premierato, autonomia differenziata e separazione delle carriere. A ben guardare, gli obiettivi sono soprattutto due: il premierato che sta a cuore alla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, che l’ha definita la «madre di tutte le riforme» e l’autonomia differenziata, cara alla Lega. Alla volontà di andare avanti (con un ddl costituzionale) sulla strada della separazione delle carriere tra giudici e pm, come rassicura Forza Italia che punta ad accelerare sulla giustizia, non ci crede nessuno. Pare ci sia comunque un acc

Antidoti contro il catastrofismo ambientalista

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 di Alessandro Maran “Un libro sorprendente (e sorprendentemente ottimista) sul cambiamento climatico”; “un antidoto essenziale contro l’apocalisse ambientalista”. Dopo averlo letto in anteprima, Bill Gates lo ha presentato così sul suo blog ai suoi lettori (👉 https://www.gatesnotes.com/Not-the-End-of-the-World). Ho dato retta al fondatore di Microsoft (e a Claudio Cerasa, che sul Foglio ha intervistato l’autrice, Hannah Ritchie, ricercatrice e data scientist all’Università di Oxford e vice direttrice di Our World in Data: 👉 https://ourworldindata.org/) e l’ho letto. “Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”, pare abbia detto Daniel Pennac e devo dire che quello di Hannah Ritchie è davvero, come scrive Cerasa, “un libro da sballo, pragmatico, ottimista, che ha un titolo che andrebbe urgentemente raccomandato ai professionisti dell’ecoansia: “Not the End of the World: How we can be the First Generation to Build a Sustainable Planet” (👉 https://www.ilfogli

+Europa: ok a mozione Magi per lista 'Stati Uniti Europa'

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 Via libera dall’Assemblea di +Europa alla mozione del segretario, Riccardo Magi, per la lista Stati Uniti d’Europa in vista delle prossime elezioni europee, con 70 voti favorevoli, 13 astenuti e nessun voto contrario.  Il presidente di +Europa, Federico Pizzarotti, ha ritirato la sua mozione che proponeva di 'azzerare' il tavolo e ripartire invece dal dialogo con Azione.  Questa la mozione approvata dall’Assemblea Nazionale di +Europa: "Visto l’articolo 10, comma 1, dello Statuto, in base al quale l’Assemblea articola e, ove necessario, integra il progetto e gli obiettivi stabiliti dal Congresso alla luce della attualità politica, stabilisce le priorità politiche, definisce gli strumenti e le iniziative più efficaci; visti, inoltre, gli articoli 13, comma 4, dello Statuto e 5, commi 2 e 3 del Regolamento di Assemblea; considerato che: - In data 12 dicembre 2023 la Direzione Nazionale ha dato mandato al Segretario di attivare tutte le interlocuzioni necessarie affinché +Eu